lunedì 29 gennaio 2024

VOILA'

T’inventerai un’altra vita per pensare 
a questa vita 
costruirai la tenacia con cui 
inafferrabili
sprofondano le cose.
Continui a dirti che se solo lo volessi
se solo ci credessi
potresti farle vere e ferme
potresti liberare l’anima del mondo.
Ma non puoi, ci sono io col mio affetto
asimmetrico
col mio cuore che batte
con i miei abusati candori.
Voilà!
Dovrai inventarti una vita diversa
per ripensare a questa che stai consumando
tra noi.
Ma è irreparabile la sconfitta delle cose passate
il senso sottile che ti stia spogliando di tutto
del tuo ultimo sguardo per me
della mia residua frase d’amore che ti attende
alla fine di questo buio.
E infine dimenticherai che nella prossima occasione
volevi essere felice.

sabato 27 gennaio 2024

IL CONCETTO DI SERVIZIO -

In ogni luogo in cui si discute della vita nazionale, del suo assetto e del suo futuro il concetto di "servizio" dovrebbe essere la guida fondamentale di ogni gesto politico. Nessuno dei politici e dei partiti operanti in Italia negli ultimi 60 anni ha mai rispettato questo principio e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Noi non siamo capaci di ragionare e decidere per logiche di grandi principi, dimentichiamo (maliziosamente?) i fondamenti delle questioni generali e costruiamo sulle sabbie mobili del pensiero debole castelli destinati fatalmente a crollare rovinosamente assieme ai suoi occupanti.

sabato 20 gennaio 2024

REVERIE

Leggera, leggerissima. Non avrei mai immaginato che la trasparenza scivolata tra noi diventasse nel tempo la nostra fine. C’era il tuo profumo ma il pianoforte ne aveva uno più forte, il legno e i suoi tasti aspettavano le tue mani e la musica. Quante volte si ripeté il miracolo? Quanti giorni consumammo assieme senza sapere nulla del futuro? Eri leggera, leggerissima, quando ti ascoltavo al pianoforte non capivo, non potevo sapere che il suono ci avrebbe portato così lontano. L’ultima volta fu un Debussy dalle note infinite, suonasti gli accordi finali con gli occhi chiusi, la musica si spense senza un sospiro, cadde ai miei piedi e si dileguò per le stanze della nostra vita. Leggera, leggerissima 
come un battito di ciglia.
Palermo 20 dicembre 1976

SUL CONFINE

Girarsi e chiedere.
Credere all'illusione di capire e capirsi.
Scrivere perché la mia comprensione
precede la tua e riempie la notte
del bisogno di noi.
Le mille ragioni dell'avventura
si fondono nell'unica seduzione del pioniere
che comprende il confine attraversato
solo dopo esserne stato sconfitto.

domenica 14 gennaio 2024

SCATOLE CINESI -



Comunque e dovunque io sono sempre stato invischiato in cento problemi , legato fino in fondo ai miei errori , alle mie debolezze , alle vittorie effimere colpevolmente scambiate per trionfi dorati. Questo pensiero mi dà una leggera vertigine: come le scatole cinesi un’idea ne apre subito un’altra e un’altra ancora… Di prime e d’ultime volte ce ne sono state troppe nella mia vita: alla fine le une e le altre si sono eliminate a vicenda. E’ rimasto solo quest’uomo che osserva il tramonto dal balcone con la camicia sporca e le mani imbrattate, solo questo.

GLI ULTIMI ANNI -


Ho letto molto negli ultimi 45 anni: solo questi ultimi 4 sono stati caratterizzati da un rallentamento. Ho letto il web e la sua produzione. Non ha retto quasi mai il confronto col cartaceo, ma in fondo la blogosfera è nata per comunicare, anche le proprie impotenze, e conoscere, anche i rispettivi limiti.

venerdì 12 gennaio 2024

Eppure sei rimasta


Se alzo la testa verso il cielo di fine estate non vedo stelle, troppe luci artificiali, troppe distrazioni. Ho un disperato bisogno d'onestà intellettuale perché l'ho sempre saputo o perlomeno percepito che, assieme a questa vita cruda, reale, con i suoi contorni netti e indiscutibili, c'è un'altra esistenza. Una vita diversa, trasversale, che emerge all'improvviso dentro i miei giorni per poi immergersi nuovamente nell'indefinito, nel probabile mai sicuro. Una sospensione capace d'assumere qualsiasi forma, in qualsiasi momento oppure non assumerla mai.

mercoledì 10 gennaio 2024

JOAN


Faccio la guardia a quelli che, infreddoliti, entrano in sala per fare in fretta colazione: escono dalla nebbia esterna per infilarsi dentro questa fatta di sigarette e cappuccini caldi. Controllo la mensa, non esiste cosa più stupida al mondo, non esiste attualmente uomo più stupido di me. Il freddo ha cristallizzato per sbaglio questo mondo di brina e case di pianura, ne avevo un ricordo ancora vivo ma ero andato lontano, a sud, alle mie radici; questo gelo mi impone coscienze diverse, sogni diversi, vite diverse. Controllo da ufficiale la mensa di questa caserma prima che tra un quarto d’ora suoni l’adunata e si alzi la bandiera, il mio spirito vola bassissimo. Non ci sono colori, non c’è un futuro visibile dentro questo inverno, nulla che rompa l’assedio dell’indifferenza di vivere. Io in fondo non sono nulla e mi confonderò tra poco nella nebbia uscendo sul selciato esterno. 
– Un caffè tenente? – 
Annuisco, lui sorride lo prepara e me lo porge sul bancone. Prendo la tazzina e mi giro guardando la mattina che automaticamente si apre davanti a me. Joan esce dagli altoparlanti come una magia, come un sogno insperato: io non capisco come ma è lei in una vecchia ballata di Bob Dylan, passa un tempo infinito che si scioglie nello sguardo complice del ragazzo del bar 
– Lo sapevo che le sarebbe piaciuto tenente, l’ho capito da molte cose in questi giorni.- 
 Modena 20 Gennaio 1980

QUEL POCO CHE CI RESTA -


Non dobbiamo aver paura delle nostre opinioni, le nostre idee sono una delle poche cose che ci restano, non possono essere barattate con niente di eguale valore.

sabato 6 gennaio 2024

GEROGLIFICI

Guarda i miei geroglifici, avverti il sapore della inutilità. Questa notte come le altre in fila ad attendere un'altra vita e un altro senso. Dopo aver scritto penso sempre che a queste righe non ne potranno seguire altre, che queste righe siano totali e intoccabili, sintesi perfetta della fine e del nuovo inizio: una clessidra e noi polvere là dentro. Questo mi uccide, questo è appunto l’ombra del silenzio per il quale non c’è descrizione possibile. Per distrarmi veramente dovrei riaprire i commenti senza la moderazione! Aria nuova e questioni vecchissime, sempre le stesse; potrei, oltre un certo limite, considerarle astrazioni anch’esse, di altra natura ma pur sempre metafisica dell’ignoranza, della maleducazione, della superficialità ma anche della contrapposizione ideologica, della complessità storica e sociale da cui nasce un’opinione. Metafisica “spicciola” dell’animale che domina il mondo, l’uomo. Ho provato a pensare di aver scritto ieri o l'altro ieri, poi mi sono perso nell'oggi. Ho ucciso il tempo ma esso mi insegue: questo è il suo epitaffio

lunedì 1 gennaio 2024

LUOGHI COMUNI -

Dovessi giudicare da quello che leggo sui giornali 
e nel web 
dovrei dire che l’ignoranza e una parte di analfabetismo 
è ubiquitariamente diffuso su tutto il territorio nazionale...
e mi fermerei lì 
perchè i luoghi comuni non meritano altri onori secondo me. 
Niente è più forte di una comprensione 
che giunge accolta da un grande silenzio. 
Più vi leggo e più vi amo. Più vi leggo più mi allontano da voi: 
non per un malinteso senso di inconfessabile superiorità 
ma per una manifesta inadeguatezza 
di vivere tutte assieme le contraddizioni 
che in questi anni mi avete rovesciato addosso 
col mio goloso assenso.