Conosco solo due strade per sorvolare il mondo ed evitare la rassegnazione di esistere: la musica e la poesia, non c’è altro credetemi. Per ogni parola detta in versi c’è un universo in anticipo sui nostri sogni più vasti. Io so perfettamente che non mi si può commentare, o che è molto difficile farlo, conosco quel tipo di imbarazzo, è simile al primo amore che trasfigura l’esistenza di ogni essere umano: per molti anni ho convissuto con il suo sapore in bocca. Ma adesso non c’è più tempo c’è solo una fretta decisa prima dell’ultimo salto. Quindi scriverò ancora e saranno versi, quelli miei, raccolti da un tempo distante o da stagioni più mature. Non l’ho deciso oggi ma un giorno di maggio del 1980 quando presi una penna e ebbi la sfacciata colpa di scrivere così:
Uscito
sulla sera ad incontrare il senso
del
mio giorno di vita
ho
trovato solo contraddizioni
e
un grande amore
ogni
volta una dura prova per la mia
modestia.
Forse
un giorno riuscirò a stringere
la
mano
di
quella viaggiatrice fugace
e
solitaria
che
sfiora tutte le sere casa mia:
serenità.
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