Gli anni ufficialmente perduti tornano in segreto per la malinconia di averli vissuti
mercoledì 22 gennaio 2020
AVANTI SAVOIA -
Per risolvere e gestire problematiche sociali ed economiche nuove bisogna conoscere bene i luoghi, le tradizioni e l’ambiente in cui agisci. Il sud era un mondo a parte nel 1860, ne migliore ne peggiore, diverso, un regno con la sua economia e la sua gente. I Savoia non fecero altro che sovrapporre il loro mondo, le loro leggi e i loro interessi a qualcosa che somigliava tanto ad una colonia di sfruttamento. In quest’ottica superficiale affidare il controllo del territorio campano alla camorra del tempo che già lo controllava parve ai piemontesi il sistema più comodo e sbrigativo, semmai da modificare in seguito! Il messaggio che arrivò alla popolazione fu immediato: niente è cambiato in meglio. Se Crispi ne fosse o meno al corrente non so dire ma certo è difficile pensare che le menti che pensarono e vollero l’unità di Italia, che ne idealizzarono la storia e il divenire, fossero così ingenui da non capire che l’abito unitario doveva essere cucito con altri tessuti e altri sarti. Vittorio Emanuele non cambiò nemmeno il numerale dinastico del suo nome alla proclamazione del regno d’Italia unito.
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