Una cosa l’ho certamente capita: il tempo è un bastardo falso e crudele, ci imbroglia dandoci impressioni false su di sè, lasciandoci credere che si è concesso molto o molto poco e facendoci prendere cantonate tremende. Io penso che per camminarci dentro sia necessario recuperare una nostra misura, attenta e seria, una capacità di valutare senza fasi sentimentalismi i nostri giorni ma ciò che conta veramente sono gli interlocutori. Vanno cercati per tutta la vita perché un tempo vuoto di stimoli, idee, emozioni, amori non è nella natura umana, noi apparteniamo ad altro, non siamo vegetali con un ciclo prefissato e finito, non siamo solo il tempo QUI e ORA. Siamo trascendenza e se capiamo il gioco del tempo, se esso ci turba è perché la sua dimensione l’abbiamo inventata noi, è relativa (senza scomodare il vecchio Albert), l’assoluto siamo noi con tutto il bene e il male.
Ciao domenica, perchè ti nascondi sempre dietro il sabato? Quando la finirai di prendermi in giro? Dovrei scrivere un post enorme altrimenti dove la metto la mia vita? Ho capito, ho capito, lascio un po’ di cose in giro, rimasugli di me, frammenti che spiegano e poi ti lasciano a mezzo, non dovrebbe essere così ma così è. Non sono più da nessuna parte; questa domenica che domani mi lascerà innamorato deluso si ripresenterà prima o poi.
- Non mi dai un bacio?
- Ti amo
- Io no
- Non importa, non importa mai. Accidenti, perchè non importa mai?
- Mi hai. Mi hai avuta. Non mi avrai mai più. Nessuno mi avrà mai più
- E’ la cosa più bella che tu mi abbia mai detto
- Scrivila allora.
Scritta!
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